Che differenza esiste tra "tracciabilità" e "rintracciabilità"? Iniziamo dalle loro definizioni:
Con tracciabilità si intende quel processo volto a tenere traccia di tutti gli elementi in ingresso che vanno a creare, modificare o trasformare un prodotto, sia alimentare, chimico, industriale o logistico.
Per rintracciabilità si intende il processo che torna indietro nella catena di produzione di un prodotto, al fine di ricercare un preciso evento o un'azione.
I due processi (di tracciabilità e rintracciabilità) seguono entrambi la logica di una raccolta ordinata di informazioni durante precisi iter o processi che portano alla realizzazione del prodotto (che sia parziale o finito) e consentono di verificare ed identificare anche a ritroso ogni singola azione svolta. La tracciabilità è, in sostanza, un processo di comunicazione e di archiviazione dati: "comunico cosa sto facendo mentre lo sto facendo e lo archivio come dato, in modo che chi verrà dopo di me sappia con precisione cosa è stato fatto, quando ed in che modo".
Possiamo pertanto andare a formulare le seguenti nuove definizioni:
Tracciabilità: comunicazione di ogni singolo processo, ciò consente di conoscere le diverse fasi di trasformazione di un prodotto.
Rintracciabilità: comunicazione di ogni singolo processo ed archiviazione in dati informatici, ciò consente di conoscere ed individuare, in qualsiasi momento, anche a ritroso nel tempo i dettagli di ogni singola fase di trasformazione di un prodotto.
Come approccio di base la tracciabilità parte dalle materie prime, dai semilavorati e dalle risorse, attraverso il processo produttivo, fino ad arrivare al prodotto finito. Mentre la rintracciabilità fa il percorso inverso. Per ottenere un buon processo di tracciabilità, devono essere definiti a priori:
1. Le caratteristiche del prodotto che si intende realizzare
2. Le caratteristiche delle materie prime che entrano nella realizzazione
3. Il personale e le attrezzature utilizzati
4. I processi che entrano nel ciclo produttivo
I primi due punti di tracciabilità garantiscono in futuro l'individuazione della materia prima che ha generato una non conformità. Il terzo punto è relativo al processo di trasformazione delle materie prime: data, personale, attrezzature utilizzate, parametri di processo impostati. Questo terzo punto permetterà di individuare eventuali anomalie nel processo produttivo.
La tracciabilità consente anche il controllo dei semilavorati in uscita: metodo di controllo, data, strumento di controllo. In sequenza è quindi possibile identificare tutti i punti nodali del sistema di tracciabilità, sempre con l'ottica di garantire il percorso a ritroso (rintracciabilità) e la possibilità di individuare la causa di una non conformità. Lotto e punti di tracciabilità devono essere correlati ad un'identificazione di un gruppo di prodotti omogenei. In alcuni casi l'identificazione viene eseguita per singolo prodotto (numero di serie).
I processi realizzativi di un prodotto possono essere molteplici (in base alla sua natura: alimentare, industriale, chimico, logistico, ecc.). I prodotti finiti con uguale numero di lotto dovrebbero avere avuto una storia "realizzativa" univoca e derivare dalle stesse materie prime.
L'Unione Europea ha stabilito che, dal 1° gennaio 2005, gli operatori del settore alimentare devono dare obbligatoriamente delle indicazioni relative alle origini dei prodotti e chi è intervenuto nelle singole fasi di produzione lungo tutta la filiera. Carne, uova e prodotti ortofrutticoli devono riportare, sulla confezione, una serie di informazioni che permettono di conoscere il percorso di un alimento, dalla produzione alla tavola, rendendolo "tracciabile".
Le informazioni di "tracciabilità" compaiono sulle confezioni in forma di codice alfanumerico, una sequenza di lettere e numeri dove ogni lettera e ogni numero hanno un preciso significato.
CARNE
Le informazioni in etichetta devono riguardare:
- il paese di nascita dell’animale;
- l’allevamento dove l’animale è cresciuto;
- il macello dove l’animale è stato abbattuto e trasformato in carcassa;
- il luogo del sezionamento della carcassa in tagli commerciali.
UOVA
Le informazioni sulle uova riguardano:
- il sistema di allevamento (‘0’ significa biologico, ‘1’ all’aperto, ‘2’ a terra e ‘3’ in gabbia);
- il Paese, il comune e la provincia di provenienza;
- l’allevamento in cui l’uovo è stato prodotto, il peso e data di deposizione (o di scadenza) del prodotto.
ORTOFRUTTA
E’ difficile dare delle garanzie di sicurezza ai consumatori per i prodotti del comparto dell’ortofrutta perché il consumo avviene quasi sempre allo stato di ‘fresco’.
I dati da riportare sull’etichetta per legge sono:
- il nome e indirizzo dell’imballatore;
- la natura del prodotto;
- il Paese di provenienza.
SecureTrack gestisce con totale sicurezza l'intera catena produttiva, fornendo la documentazione necessaria in base alle normative vigenti: dal ricevimento delle materie prime alla spedizione del prodotto finito, un controllo completo di ogni singola fase produttiva, di lavorazione, di movimentazione e di magazzino o spedizione. Il software consente l'individuazione della tracciabilità e della rintracciabilità di processi e lavorazioni subite per la creazione di un prodotto, anche a posteriori (che si tratti di un prodotto industriale, chimico, alimentare o logistico).
I dati registrati sul sistema di elaborazione centrale garantiscono la rintracciabilità completa, ascendente e discendente, di processi e prodotti. A partire da un lotto è possibile risalire alle lavorazioni svolte, agli ambienti in cui è stato lavorato, ai tempi di permanenza in ogni ambiente. A partire da un codice tracciabilità apposto in fase di spedizione, si recupera la storia del prodotto nello stabilimento, le lavorazioni e gli ambienti attraversati, risalendo al lotto di appartenenza ed al suo percorso.