Le etichette di identificazione sono fondamentali per qualsiasi articolo ma, se possibile, per gli strumenti medicali rivestono un’importanza ancora maggiore. Questo è dovuto, naturalmente, alla natura di questi oggetti e al loro utilizzo, direttamente collegato alla salute delle persone. I dispositivi medici, inoltre, devono essere utilizzati seguendo protocolli molto rigidi. In tal senso, avere un’etichetta che certifichi il rispetto di tali procedure è sicuramente un vantaggio e una garanzia sia per le strutture sanitarie che, ovviamente, per i pazienti. Una delle azioni fondamentali di qualsiasi protocollo è sicuramente la sterilizzazione degli strumenti. Si tratta di un passaggio importantissimo ed è imprescindibile essere certi della sua effettiva realizzazione. In questo senso, le etichette possono venirci in soccorso.
.Naturalmente, non si tratta di etichette “tradizionali” ma di particolari etichette sanitarie dotate di un sistema di viraggio del colore. In pratica, sono etichette che (come tutte le altre) contengono un’area per la stampa dei dati identificativi dell’articolo, a cui si aggiunge una zona in cui viene inserito un indicatore chimico, di solito una striscia o un bollino colorati. Una volta che il processo di sterilizzazione viene completato, la striscia o il bollino cambiano colore, garantendo che lo strumento su cui è applicata l’etichetta sia stato effettivamente sterilizzato.
Ma come avviene questa “magia”? Il cambio di colore (di solito da rosso a giallo) è dovuto alla reazione chimica che si crea tra la striscia colorata e l’agente sterilizzante. Quest’ultimo può essere costituito dal vapore, dal gas plasma, dai raggi gamma o dall’ossido di etilene. Per ognuna di queste tipologie di sterilizzazione, si utilizzano etichette con sistema di viraggio specifiche. Per esempio, per la sterilizzazione con vapore, raggi gamma o ossido di etilene, si usano materiali come la carta vellum o patinata, mentre se si utilizza il gas plasma, il materiale migliore è il tyvek, un materiale sintetico, molto resistente, che permette una migliore e più uniforme penetrazione del gas sull’oggetto da sterilizzare.
.A queste modalità di sterilizzazione si aggiunge poi la sterilizzazione a secco, per la quale il Gruppo Finlogic ha recentemente introdotto una nuova etichetta con sistema di viraggio del colore. In questo caso, l’oggetto da sterilizzare viene inserito in un contenitore chiuso, l’aria all’interno del contenitore viene portata ad una temperatura molto alta (fino a 165°) per un periodo prolungato (circa 40 minuti). Queste condizioni portano all’ossidazione e delle componenti cellulari dei microbi presenti sull’oggetto che, pertanto, uscirà dal contenitore perfettamente sterilizzato.Per questa particolare tipologia di sterilizzazione, il Gruppo Finlogic realizza etichette in carta vellum o patinata in grado di resistere alle alte temperature senza perdita di visibilità dei dati stampati e con sistema di viraggio del colore che, dopo il processo, passa da“blue/green” a “cocoa”.
Oltre a quella appena descritta, il Gruppo Finlogic produce diverse tipologie di etichette con sistema di viraggio, particolarmente apprezzate per la loro resistenza ai vari processi di sterilizzazione e per la grande affidabilità, al punto tale da essere scelte da importanti ospedali e strutture sanitarie, laboratori clinici e odontoiatrici. In particolare, il Gruppo Finlogic produce etichette con sistema di viraggio per le cinque modalità di sterilizzazione più diffuse (tramite vapore, ossido di etilene, raggi gamma, gas plasma oppure a secco) ma anche tutte le altre tipologie di etichette sanitarie per garantire la massima tracciabilità di pazienti, farmaci, strumenti e di tutto ciò che è necessario identificare in questi ambienti.
.
