Il mondo dei computer mobile per l’acquisizione dei dati può essere considerato un po’ come il fratello minore di quello dell’elettronica di consumo. Seppur con le proprie specificità, entrambi questi mondi evolvono di pari passo e le innovazioni tecnologiche dell’uno vanno, inevitabilmente, a ricadere anche sull’altro.
È per questo motivo
che, ormai, si assiste sempre di più alla produzione di dispositivi “ibridi”
che, almeno idealmente, potrebbero quasi essere utilizzati in entrambi i
settori. L’inizio di questo processo di avvicinamento tra mobile computer di
tipo “industriale” e device “consumer” si è avuto con la comparsa dei primi mobile
computer con sistemi operativi android.
Questo processo ha raggiunto il suo picco negli
ultimi dodici mesi con il rilascio, da parte dei
principali player del mercato (Datalogic, Zebra, Honeywell) di dispositivi
destinati ad un uso professionale ma con sistema operativo Android. Una svolta
epocale dal momento che, fino a due, tre anni fa, appariva impensabile poter
prescindere dal sistema operativo Windows su queste macchine.
Le ragioni di questa mutazione genetica dei terminali
barcode e dei mobile computer è da ricercarsi in un insieme di fattori.
Innanzitutto, va riconosciuto a Google di aver reso Android un sistema
operativo estremamente performante, facilmente aggiornabile e altamente
flessibile rispetto alle esigenze applicative di un dispositivo industriale.
Accanto al discorso prestazionale però, va senz’altro posta un’altra
motivazione. Avere Android su un terminale vuol dire avere sul proprio posto di
lavoro le stesse logiche di funzionamento dell’oggetto che utilizziamo di più
nel corso della nostra vita privata: lo smartphone. Appare evidente, infatti,
la volontà da parte dei produttori di rendere più intuitivo e “naturale”
l’utilizzo di questi strumenti, rendendoli quasi in tutto e per tutto simili ai
tanto amati (e utilizzati) smartphones.
Anche solo il fatto di avere la stessa interfaccia tra un device destinato ad un uso esclusivamente lavorativo e quello che utilizziamo per una miriade di attività, per lo più ricreative, come navigare in Internet, chattare, giocare, scattare foto e girare video è sicuramente un attrattore enorme che “umanizza” i prodotti industriali, rendendoli più vicini alle abitudini di usabilità di ognuno di noi.
Cavalcando questa scia, le case produttrici si sono spinte ancora oltre, lanciando sul mercato prodotti completamente inediti. Ovvero computer mobile col fattore di forma di uno smartphone, andando così, di fatto, a colmare il gap tra il mondo “consumer” e quello “business”. Lo stesso identico percorso vede protagonisti i tablet industriali che seguono la medesima logica, con il valore aggiunto di poter fungere da terminale veicolare, ovvero montato a bordo di un muletto o di altri mezzi tipici delle aree logistiche.
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L’ulteriore step verso il futuro è già in corso e riguarda i dispositivi wearable, ovvero i terminali e gli scanner barcode indossabili come anelli o bracciali. Anche in questo caso, sono già presenti sul mercato prodotti wearable molto validi ma il meglio deve ancora venire. È infatti questo specifico segmento quello in cui i produttori stanno investendo e puntando di più per proporre dispositivi che rendano le attività di acquisizione dati sempre più “naturali”, cioè rendendo il device un’appendice del corpo dell’operatore.
Si tratta di una svolta epocale che ha già portato e continuerà a farlo grandissimi vantaggi in termini di aumento della produttività degli operatori, riduzione drastica dei tempi di svolgimento delle attività e maggiore accuratezza nel lavoro. Tuttavia non bisogna cadere nella tentazione di pensare che un dispositivo “leggero” possa essere adatto a tutte le necessità. Ad oggi infatti, i terminali barcode “di tipo smartphone” vengono considerati come i prodotti entry level di una qualsiasi gamma di computer mobile. Si tratta di dispositivi perfetti per attività di scansione medie, mentre per un uso intensivo e in condizioni ambientali proibitive la soluzione migliore è rappresentata da terminali più potenti, di tipo rugged, anch’essi con sistema operativo Android.